La Traversata Carnica parte dal rifugio Sillianer Hütte e termina a Thörl-Maglern – oppure viceversa – transitando sempre lungo il confine tra Italia e Austria. In 8-11 tappe si cammina di rifugio in rifugio, senza mai dover scendere a valle. Per i suoi panorami montani mozzafiato e le eccezionali particolarità geologiche è considerata una delle alte vie più belle dell’arco alpino.

Il sentiero, però, ha una triste storia e oggi più che mai rappresenta un simbolo per la pace: durante la Grande Guerra, il fronte carnico è stato teatro di aspri combattimenti. Le tragedie che vi hanno avuto luogo sono inimmaginabili, basta citare gli inverni, duri e ricchi di neve, in cui sono morti più soldati per valanghe e malattie che per l’artiglieria nemica. Ancora oggi, lungo la Traversata Carnica si trovano numerose testimonianze di quel periodo buio della storia: vecchie postazioni, cimiteri di guerra, persino filo spinato e vecchie mura. Per ricordare che la libertà di poter attraversare oggi questa splendida cresta di confine non è da dare per scontata, il percorso viene chiamato anche “Sentiero della Pace”.

La Traversata Carnica è parte del sentiero “Südalpenweg 03” che, in Austria, dalla Stiria attraversa la valle Lavanttal in Carinzia, oltrepassa le Caravanche e la Cresta Carnica per terminare presso il rifugio Sillianer Hütte. Da qui è possibile proseguire attraverso le Dolomiti e le Alpi Sarentine e raggiungere Bressanone e Bolzano.

Da Sesto si segue la Val Fiscalina fino al Rifugio Fondo Valle, si prosegue lungo la Val Sasso Vecchio fino al Rifugio Locatelli e poi, verso ovest, si scende attraverso la Valle della Rienza fino a raggiungere la Val di Landro.

Su cinque itinerari diversi, la Via Alpina percorre l’intero arco alpino. Il cosiddetto “itinerario rosso”, che da Trieste attraversa tutti gli otto Paesi alpini per terminare nel Principato di Monaco, passa anche per Sesto. Segue il percorso della Traversata Carnica e, dal rifugio Sillianer Hütte, quello del sentiero Südalpenweg 03 fino in Val di Landro.

Il tracciato escursionistico segnalato con “SI” è un grande cammino lungo oltre 6.000 chilometri che, come la Via Alpina, inizia a Trieste. In senso antiorario si sviluppa lungo l’arco alpino collegando numerosi sentieri esistenti come la Grande Traversata delle Alpi o l’Alta Via dei Monti Liguri.

Anche le Dolomiti di Sesto sono parte del Sentiero Italia. Lo si incontra sull’Alpe di Nemes, sul Passo Monte Croce, al Rifugio Prati di Croda Rossa, nella Val Sasso Vecchio e nella Valle della Rienza.

Le Dolomiti non sono solo una delle catene montuose più belle del mondo, ma sono anche estremamente interessanti dal punto di vista geologico e vengono visitate da ricercatori di tutto il mondo. Effettivamente, ogni strato di roccia rivela un capitolo della genesi della terra. Sul Geotrail, che per 176 chilometri si sviluppa dal Bletterbach a Sesto, l’escursionista si trasforma in ricercatore e, con poche indicazioni, riesce a individuare numerosi fossili nella pietra e a dedurre la genesi delle Dolomiti e le ere geologiche in base alla forma e all’aspetto degli strati di roccia. Un affascinante viaggio nel passato che consente una migliore comprensione del presente.

Nelle ultime due tappe 9 e 10, da Prato Piazza si cammina fino al Rifugio Locatelli e, passando per il Rifugio Pian di Cengia e il Rifugio Comici, si scende a Sesto. In alternativa, si può imboccare il Dolomites UNESCO Geotrail a Sesto e percorrerlo in senso inverso.

Le Alte Vie delle Dolomiti sono una rete di 10 escursioni che si sviluppano nell’intero comprensorio montuoso. Ognuna rappresenta una camminata di diversi giorni ricca di varietà attraverso lo straordinario paesaggio alpino delle Dolomiti.

Alta Via delle Dolomiti n. 4

L’Alta Via delle Dolomiti n. 4 attraversa le Dolomiti di Sesto nel suo itinerario da San Candido a Pieve di Cadore. Con alcuni tratti lungo vie ferrate è piuttosto impegnativa e richiede passo fermo e assenza di vertigini. Sulle tappe 1 e 2, l’itinerario si sviluppa nei dintorni di Sesto: da San Candido in circa 3 h si raggiunge il Rifugio Tre Scarperi da dove, passando per il Rifugio Locatelli, si raggiunge il Rifugio Auronzo – 7-8 h.

Alta Via delle Dolomiti n. 5

L’Alta Via delle Dolomiti n. 5, dedicata al pittore Tiziano Vecellio, è particolarmente selvaggia e bella. Collega Sesto a Pieve di Cadore e richiede passo sicuro, assenza di vertigini e la capacità di superare brevi passaggi di arrampicata. La prima tappa inizia all’ingresso della Val Fiscalina e, passando per il Rifugio Fondo Valle e il Rifugio Comici, termina al Rifugio Carducci. Già la prima tappa è indimenticabile dal punto di vista paesaggistico.

Alta Via delle Dolomiti n. 9

L’unica Alta Via che non si snoda da nord a sud o viceversa è la numero 9, che attraversa le Dolomiti di Sesto da ovest a est. Partendo da Bolzano, l’itinerario attraversa le Alpi della Val di Non, il gruppo del Brenta e le Dolomiti di Sesto per poi raggiungere Santo Stefano. Si tratta di una delle più lunghe e anche delle più difficili tra le dieci Alte Vie delle Dolomiti. Nei pressi di Sesto, alla Forcella Pian di Cengia incrocia il sentiero proveniente dal Rifugio Auronzo.

Questo tour di diversi giorni collega i rifugi dolomitici lungo vie ferrate vecchie e nuove che rispecchiano tutto il fascino delle Dolomiti e, pertanto, è riservato agli alpinisti. L’itinerario offre molto anche dal punto di vista storico, perché si sviluppa per lo più su antichi sentieri che si snodano lungo quello che fu il fronte della Grande Guerra. Oggi, oltre alla sua bellezza paesaggistica, il tour è caratterizzato dal suo valore simbolico: potersi muovere liberamente e senza pericolo nei pressi del confine italo-austriaco non è sempre stato ovvio.